Le storie di Antipodes -1

12, non aver paura di parare un calcio di rigore
di Giuseppe Bagnati
“Nel calcio non si inventa
nulla” diceva un vecchio allenatore. E aveva ragione. La scelta di Van Gaal di
far parare i rigori al portiere di riserva ha due precedenti, almeno quelli
conosciuti, in Italia.
Il primo risale al 13 giugno
1980, spareggio per la promozione in C al Bentegodi di Verona tra il Padova e
il Trento. Dopo i supplementari siamo sul 2-2. L'allenatore del Padova, Guido
Mammi, fa entrare il dodicesimo Gandolfi al posto del portiere titolare
Gennari, convinto che la riserva sappia parare i rigori. Gandolfi non ne prende
nemmeno uno, il Padova uno invece lo sbaglia: Trento in C nel giorno di
sant'Antonio. Che beffa per i padovani.
Il secondo è datato 22 giugno
1996, spareggio per la promozione in B allo Zaccheria di Foggia tra Castel di
Sangro e Ascoli. 0-0 anche dopo i supplementari. All'ultimo minuto l'allenatore
del Castel di Sangro Osvaldo Jaconi manda in campo il portiere di riserva
Pietro Spinosa, 31 anni, al posto del titolare Roberto de Iuliis. Spinosa non
ha giocato nemmeno un minuto in campionato. De Iuliis la prende malissimo e
dopo una corsa di 70 metri verso la panchina dice piangendo quello che pensa a
Jaconi. Non è una mossa a sorpresa perché Jaconi aveva annunciato due cambi già
decisi e uno a sorpresa. Nel secondo tempo supplementare comunica la scelta a
Spinosa, che resta in panchina incredulo. “Dai, vatti a scaldare” gli dice
Jaconi. E Spinosa, per non farsi vedere da De Iuliis, effettua il riscaldamento
nascosto dai carabinieri.
Si va ad oltranza. Spinosa
para il rigore decisivo calciato da Milana. Il primo ad abbracciarlo è proprio
De Iuliis. L'eroe di Foggia cominciava allora a preparare i portieri, De Iuliis
compreso, mentre era ancora il dodicesimo. Continuerà a farlo anche dopo al
seguito di Mimmo Di Carlo al Chievo e al Livorno. Tra i suoi portieri Amelia e
Sorrentino. Quel giorno in tribuna a Foggia c'era anche sua moglie. Ha
conservato il biglietto di quella partita e lo ha mostrato al marito dopo la
prodezza di Krul ai mondiali.
Ma la scelta di mandare in
campo il dodicesimo ha anche un altro precedente. Risale al campionato
dilettanti siciliano 1969-70. E stavolta il portiere di riserva viene
utilizzato per segnare e non per parare. Sentite che storia. Il Mazara è il
grande favorito, in panchina Cesto Vycpalek. Doveva essere una marcia trionfale, ma non andrà così. Una
sconfitta interna nel periodo natalizio è fatale per l'ex giocatore e
allenatore del Palermo. Viene esonerato a furor di popolo. “O lo cacciate o
distruggiamo la sede” urlano i tifosi del Mazara. Vycpalek perde il posto e
sarà la sua fortuna. Pochi giorni dopo incontra a Bagheria il suo amico ed ex
compagno di squadra Boniperti, presidente della Juventus in ritiro con i
bianconeri prima della partita di Palermo. Gli chiede aiuto. Boniperti lo
ingaggia per la stagione successiva come allenatore della Primavera della Juve.
La malattia e poi la morte di Picchi
spalancano a Vycpalek le porte della prima squadra: due scudetti consecutivi,
una finale di coppa Campioni persa con l'Ajax e un Seminatore d'oro.
Al posto di Vycpalek arriva a
Mazara Renato Antolini, romano, loquacissimo, ex attaccante del Palermo, una
lunga carriera di tecnico tra i dilettanti siciliani. Lo chiamano “mister
valigia” perché cambia spesso squadra nella stessa stagione: inizia con una di medio
calibro, poi viene chiamato dalle società che hanno speso tanto per la
promozione e rischiano di non farcela. E su questi campionati c'è più di un
sospetto. Poco importa se Antolini non può andare in panchina avendo già
allenato nella stessa stagione.
Il Mazara del sor Renato
sembra avviato ad un facile successo. Poi rallenta la sua corsa e subisce la
rimonta dell'Amat, la squadra dell'azienda degli autobus di Palermo, questi sì
dilettanti veri. Alla penultima giornata di campionato il Mazara ha un punto di
vantaggio sull'Amat e si prepara ad affrontare in casa proprio l'Amat: una
vittoria ed è fatta. Incontro teso, grande equilibrio. A pochi minuti dalla
fine rigore per il Mazara. E Antolini ne inventa una delle sue. Altro che Van
Gaal. Da un buco della rete a bordo (non può andare in panchina, ricordate?)
dice al portiere di riserva Emanuele Basile di andare a calciare il rigore.
Basile lo guarda tra l'incredulo e il terrorizzato: sarà lui a decidere il
campionato. Va sul dischetto. E sbaglia. Tutto rimandato all'ultima giornata.
Il Mazara vince ad Alcamo e conquista la D. Ma soltanto sul campo, perché la
squadra mazarese verrà penalizzata di sei punti per illecito sportivo e in A
andranno gli autisti dell'Amat. Stavolta l'imbroglio è stato scoperto.
La scelta più infelice della
storia è quella di Michael Buskens allenatore del Gurther Furth, che nella semifinale di coppa di Germania (20 marzo
2012) contro il Borussia Dortmund manda in campo il portiere di riserva Feijzic a due minuti dalla fine dei
supplementari. Ma ai rigori non si arriverà perché lo sciagurato dodicesimo
farà autogol subito dopo: palo e schiena. Perdonate la battuta, ma questa è
Bundesfiga.
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